La respirazione nasale aiuta a ricordare meglio
Aggiornato 1 Ottobre 2022
Sommario
La respirazione nasale aiuta la memoria a fissare meglio i ricordi, tutto in uno studio che, al termine di un esperimento, è giunto ad una interessante conclusione
Respirazione facciale, primo atto di vita
La respirazione nasale è il primo atto che compiamo non appena ci affacciamo su questo pianeta. Alla nascita e per i primi tempi, il neonato respira solo con il naso. Questo tipo di respirazione è pertanto già scritta nel nostro programma base di vita, quello che, per intenderci, controlla il battito cardiaco, la temperatura corporea, il senso della fame, di caldo e il freddo e via dicendo.
Respirare con il naso vuol dire filtrare l’aria che respiriamo, ciò ci permette di evitare di prendere gran parte delle infezioni che andrebbero ad interessare le vie respiratorie. Inoltre, una eventuale prolungata respirazione con la bocca, potrebbe portare a delle modifiche del massiccio facciale.
Cos’è la memoria
La memoria è una facoltà che permette al cervello di archiviare informazioni. Questa capacità, consiste nel catalogare per poi richiamare o, semplicemente tenere in archivio, determinate informazioni formate da esperienze anche sensoriali.
Classificazione memoria
La memoria può essere classificata in:
- a breve termine
- lungo termine
- sensoriale
A breve termine conserva poche informazioni per volta e per non più di venti secondi circa, viene chiamata anche memoria di lavoro dagli psicologi.
La memoria a lungo termine viene suddivisa in memoria semantica che ha una stretta correlazione con la comprensione del linguaggio, memoria procedurale che ci permette di eseguire azioni/comportamenti di una certa difficoltà e memoria episodica che fa cioè, riferimento a specifici eventi. La memoria a lungo termine conserva grandi quantità di informazioni.
Sensoriale si basa sulla registrazione di informazioni trasmesse dai sensi, nello specifico , trattiene per pochi secondi dati trasmessi da stimoli uditivi, visivi, tattili, olfattivi e gustativi.
Per mantenere una buona memoria, in assenza di patologie accertate, è necessario dare stimoli continui al sistema limbico. Registrare nuove esperienze, recuperare informazioni datate e meno datate, allenare il sistema di archiviazione e recupero con regolarità e senza concedersi mai una pausa.
Minor capacità di ricordare
Capita di sperimentare con l’avanzare degli anni, una minore capacità di ricordare le cose, facendo la respirazione nasale, si riesce a fissare meglio i ricordi nella memoria. Respirando dalla bocca o dal naso, si va ad influenzare il processo che interessa la memorizzazione di odori e di altre cose che stiamo apprendendo.
Queste le conclusioni tratte da uno studio condotto dallo svedese Karolinska Institutet e pubblicate di recente sull’autorevole Journal of Neuroscience. L’esperimento ha indagato sugli effetti prodotti dalla respirazione nasale e attraverso la bocca nel processo di memorizzazione.
Precedentemente, gli esperti della Northwestern University, avevano scoperto il legame esistente tra la respirazione e le emozioni. Memoria e paura vengono condizionate dal ritmo del respiro.
Accelerando o rallentando inspirazione ed espirazione, andiamo ad influenzare l’attività elettrica di alcune aree del cervello, in particolare, l’amigdala e l’ippocampo.
Che la respirazione possa influenzare il nostro stato d’animo e il nostro modo di agire è noto oramai da molto tempo. La meditazione e la tecnica del Rebirthing sono esempi importanti su come la respirazione possa incidere nel profondo del nostro essere.
Memorizzare nomi come fare al primo colpo
Lo studio
In questo nuovo esperimento, i ricercatori hanno chiesto ai volontari di cercare di memorizzare una dozzina di odori diversi tra loro respirando poi per circa un’ora attraverso il naso o la bocca.
Al termine del tempo previsto, ai volontari sono stati proposti altri dodici nuovi odori misti ai vecchi già proposti ed è stato loro chiesto di indicare proprio questi ultimi. Il gruppo di persone che praticava la respirazione nasale durante l’apprendimento e il processo di memorizzazione, ha prodotto risultati migliori quando chiamati a riconoscere gli odori.
Conclusioni
I ricercatori hanno dedotto che inspirando ed espirando col naso venga influenzato positivamente il processo di fissazione dei ricordi nella memoria. Il meccanismo che sta alla base di questo miglior risultato non è ancora chiaro.
Si sa che le aree del cervello attivate dalla respirazione nasale sono diverse ma non si ha la conoscenza su come questo possa poi influenzare l’attività cerebrale.
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