Il cervello cerca piacere e allontana il dolore

Aggiornato 2 Marzo 2024
Il cervello umano è una macchina complessa progettata per cercare il piacere e evitare il dolore. Per milioni di anni, l’essere umano è vissuto con la programmazione per cercare piacere e evitare il dolore. La ricerca del piacere è una parte fondamentale della vita umana.
Perché il cervello cerca piacere ed evita il dolore? Nel cervello c’è un meccanismo perfetto che cerca il maggior piacere possibile ed evita il dolore.
È vera l’affermazione secondo cui il cervello è un meccanismo perfetto e, anche se messo alle strette, cerca sempre il piacere ed evita il dolore.
In ogni cosa che facciamo, dalla routine quotidiana alle nuove esperienze, prima di prendere una decisione sul da farsi, entra in gioco un’area del cervello.
Quando stiamo per prendere una decisione, fare una scelta, qualsiasi essa sia, il cervello cerca più piacere possibile cercando di minimizzare il dolore. Se, in una data situazione, la ricerca del piacere risulta difficile, il cervello opta per il male minore.
Sommario
Il Cervello e il Piacere
Gli esseri umani sono programmati per ricercare il piacere perché è un meccanismo di sopravvivenza innato. Quando facciamo qualcosa di piacevole, il nostro cervello produce una sostanza chimica, la dopamina, che rilascia una sensazione di piacere. Questo ci aiuta a ricordare che cosa si prova quando facciamo una determinata attività e ci invoglia a ripeterla.
La ricerca del piacere ha un ruolo importante nella nostra vita quotidiana. Il piacere ci può aiutare a rilassarci, a sentirci meglio e a raggiungere i nostri obiettivi. È importante ricordare che la ricerca del piacere non deve diventare un’ossessione. Troppo piacere può portare a problemi di salute fisica e mentale, come ad esempio l’obesità, le dipendenze, l’ansia e la depressione.
Nel cervello un sistema per la sopravvivenza
Nel cervello, nel tempo, seguendo l’evoluzione dell’uomo, si è consolidato un meccanismo che potremmo chiamare “pro sopravvivenza”.
Sappiamo bene, che la nostra realtà, è il risultato delle percezioni dei nostri sensi. E’ per questo che, per due persone, la lettura della realtà non è mai la stessa.
Possono esserci similitudini anche molto accentuate ma vivere la medesima realtà per due persone è molto difficile, impossibile.
Il meccanismo pro sopravvivenza si è via via sviluppato nell’uomo, portando la nostra specie, alla ricerca del maggior piacere disponibile.
L’esperienza positiva o negativa registrata nel cervello
Il cervello cataloga in continuazione ogni tipo di esperienza che ci troviamo a vivere, dalla più semplice alla più complicata.
Ogni evento vissuto, è registrato dal cervello come esperienza. La catalogazione, inizia fin dalla nascita e termina con la morte, incessantemente.
Come il ricordo di esperienze dolorose possono influire sul presente, limitare, far perdere occasioni ma anche preservare da ulteriori sofferenze.
Poiché, siamo al cospetto di un organo praticamente perfetto e dall’efficienza sbalorditiva, la catalogazione è molto netta.
Perché il cervello cerca il piacere ed evita il dolore
Come il nostro cervello cerca il piacere, così cerca anche di evitare il dolore. Il cervello è programmato per evitare il dolore, poiché ci permette di sopravvivere.
Quando ci troviamo in una situazione dolorosa, il nostro cervello produce una sostanza chimica, la serotonina. La serotonina ci aiuta a smettere di fare quello che stavamo facendo e a metterci in una posizione più sicura.
Anche se evitare il dolore è un meccanismo di sopravvivenza naturale, a volte può essere dannoso. A volte le persone cercano di evitare a tutti i costi situazioni che potrebbero causare dolore. Questo può portare a problemi di salute mentale, come l’ansia e la depressione, e può impedire alle persone di raggiungere i loro obiettivi.
L’esperienza vissuta, a seconda di come è catalogata, potrà essere in futuro, ricercata o rifiutata.
Il cervello, nella sua perfezione, ha due parametri fondamentali per catalogare un’esperienza:
- piacevole = situazione da ripetere, accettare, ricercare;
- dolorosa = situazione da evitare, rifiutare, non ripetere;
Quando una esperienza è piacevole innesca la produzione di ormoni corrispondenti come ossitocina, serotonina, dopamina, da qui la catalogazione nel cassetto buono.
Se l’esperienza vissuta, ha invece messo in circolo nel sangue gli ormoni dello stress, quali cortisolo e adrenalina, il cervello la metterà nel cassetto cattivo. Qui ti do la soluzione per superare gli attacchi di panico da un’esperienza personale.
Tutto ciò, accade sin dai primi giorni di vita, un lavorio continuo di analisi e catalogazione per rendere la vita più semplice. Ma è sempre così?
Credenze e convinzioni ruolo fondamentale
Il meccanismo pro sopravvivenza del nostro cervello ci semplifica davvero la vita, tuttavia, dobbiamo fare attenzione.
Il cervello crea dall’esperienza vissuta, una credenza più o meno radicata e la cataloga in ordine cronologico affidandola alla memoria profonda.
La memoria profonda è praticamente inaccessibile a tutti, uno scrigno protetto da sentinelle molto addestrate.
Quando nello stesso cassetto si trovano una o più credenze simili, si forma una convinzione. Le convinzioni sono molto importanti perché sono quelle che ci fanno o non ci fanno agire.
La differenza tra credenza e convinzione
Una credenza nasce dall’esperienza vissuta ed è strettamente legata ad essa.
In ogni momento, rivivendo l’esperienza, anche solo mentalmente e modificandone il significato, si può modificare anche la credenza.
La convinzione è una struttura più complessa e solida rispetto alla credenza. Una convinzione è sempre sorretta da forti credenze.
Per fare un esempio abbastanza noto, la convinzione è il piano di un tavolino, le credenze sono le gambe che lo sorreggono.
Questo sta a significare che per cambiare una convinzione, bisogna prima cambiare ogni singola credenza che la sorregge.
Un metodo veloce per cambiare una convinzione consiste nel vivere una esperienza terrorizzante o di forte dolore emotivo, un prezzo alto per tutti.
Il meccanismo perfetto nel cervello
A questo punto, dovrebbe essere chiaro a tutti l’importanza del meccanismo che segue:
- il cervello cerca piacere, evita dolore.
- se non puoi fare altro, scegli il male minore.
Possiamo fare esempi molto pratici ed elementari. A tutti sarà successo di scottarsi con l’acqua calda.
Il meccanismo del cervello ti dice di porti alla giusta distanza dall’acqua che sta nella pentola sul fuoco, diversamente ti scotti e fa male. Tu cosa fai? Giri al largo.
Prendere la prima sbronza della vita da giovane e stare molto male, fa sì che poi non ci si ubriachi più a quel modo.
Anche in questo caso il meccanismo di conservazione messo in tatto dal cervello è molto chiaro. Evita di bere in quel modo perché ti fa star male, bevi molto meno e stai bene.

Rapporti con gli altri, il cervello cerca piacere
Quando da adulti non riusciamo a vivere serenamente alcune situazioni, dovremmo chiederci da dove arriva tale difficoltà.
Non è raro infatti, trovare convinzioni vecchie, non più adatte al tipo di vita che conduciamo e che, tuttavia, rappresentano un ostacolo difficile da aggirare.
Se ad esempio, da bambino, hai ricevuto molti rifiuti e questi hanno generato in te frustrazione e tristezza, l’esperienza è catalogata come negativa.
Se malauguratamente, nel proseguo, i rifiuti sono continuati, ecco che nel profondo della memoria, si è formata una convinzione.
Tale convinzione, retta da più di una credenza riguardo i rifiuti ricevuti, ti farà agire in coerenza ad essa.
Eviterai di chiedere perché il cervello non vuole darti lo stesso risultato già sperimentato.
La convinzione, troverà il modo per avere ragione e tu, penserai che allontanarti dal chiedere, sia la cosa più giusta da fare.
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Come fare per cambiare rapidamente
Da cosa ti tieni lontano nella tua vita?
Osservati e chiediti se i no che silenziosamente pronunci davanti a richieste, opportunità, occasioni etc. siano, ancora oggi, validi per te.
Se scappi o ti tieni alla larga da una rapporto o da una situazione di lavoro, svago, divertimento, cerca nel passato qualcosa di simile. Lì puoi trovare qualcosa che ti ha procurato dolore.
Solo così, puoi risalire al primo rifiuto o punto di dolore e valutare se oggi, quella lettura della realtà è ancora buona per te.
Diversamente, cambiane il significato, ripetitelo più volte che oggi, quel dolore, si è trasformato e non esiste più.
Mentalmente, prova ad associare a quello che una volta ti aveva procurato dolore, un tenue piacere.
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Conclusioni
Il cervello umano è progettato per cercare il piacere e evitare il dolore. La ricerca del piacere è parte della nostra natura, ma troppo può portare a problemi di salute. Allo stesso modo, l’evitamento del dolore è un meccanismo di sopravvivenza naturale, ma può diventare dannoso se porta a isolamento. Sia la ricerca del piacere che l’evitare il dolore sono parte della vita umana, ma devono essere gestiti con attenzione.
Il cervello è talmente perfetto che quando gli dici che una cosa ti piace davvero, lui ti prende alla lettera e provvede.
Essere consapevoli significa sapere che quel che era valido ieri, forse oggi non lo è più e che dobbiamo aggiornare il catalogo delle esperienze.
Talvolta, può essere anche questione di tempo trascorso insieme, per considerare un rapporto amicizia bastano un tot di ore, scopri quante in questo articolo.
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